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FOTOGRAFIA

Il disegno, i colori e le textures di superfici, oggetti o architetture sono generalmente composti perseguendo un'idea di estetica.
A volte invece no.

La bellezza può anche appartenere a composizioni frutto di sola necessità umana o del lavoro del tempo sulle opere della natura.

L'osservatore sfoglia MATERIA e cerca di conquistare la coscienza di un cercatore di bellezza.

Due o più elementi si trovano e stabilistono un legame. Spesso si attraggono, altre volte si respingono.

Sempre formano un confine, tracciano una curva. Disegnano un tratto.

Un confine è una separazione ma anche un incontro.

Un contatto.
E' conflitto o armonia?

L'uomo abita il paesaggio.
Lo giustifica con la sua presenza e le sue tracce.

Dove egli non arriva, riempie la natura.
La scenografia non è sfondo ma sapiente regista che pianifica e dirige la situazione.

La determina.

Comunicare la memoria attraverso il monumento.

L'astrazione di quest'ultimo dal contesto urbano e paesaggistico come esercizio mentale.

Il momento del confronto è svelato all'osservatore che coglie il rapporto esclusivo tra il monumento ed il suo attacco al cielo.

Un passo indietro per guardare l'insieme.

Ciò che è intero è completo.

Riempire lo sguardo e capire.

Un passo avanti. Avvicinarsi in cerca del particolare.
La traccia è celata nel dettaglio.

Osservare da più vicino. Un altro passo avanti.

“Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d'avere: l'estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t'aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.”

Italo Calvino, Le città invisibili

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